L’edificio è una delle prime opere realizzate con il gruppo Abitcooper; il progetto concretizza in modo rigoroso il programma ideale che ha caratterizzato l’attività dei quattro architetti pisani, e cioè realizzare non soltanto progetti edilizi di elevata qualità, ma costruire anche segni forti sul territorio, in grado di attivare una nuova ed alternativa strategia di disegno urbano. Proprio per la modesta dimensione del fabbricato, 5 piani con garage seminterrati per complessivi 10 alloggi, è stato possibile enfatizzare il gioco dei pieni e dei vuoti e ciò, assieme alla combinazione di elementi architettonici particolari e all’uso del mattone, ha dato luogo ad un organismo edilizio che riesce ad isolarsi e a distinguersi nettamente rispetto all’edificato anonimo del tessuto periferico in cui è situato. Internamente la composizione degli spazi risulta molto semplice, con un vano scale centrale che serve 2 alloggi per piano, con appartamenti duplex al piano terra e simplex agli altri livelli; esternamente l’edificio si presenta come un parallelepipedo molto compatto, dove la continuità della recinzione sul fronte principale per isolare i giardinetti privati, e sul retro per delimitare la zona di servizio dei duplex dal percorso pedonale comune – forma una vera e propria barriera fisica, limite tangibile dell’area d’intervento. Il rivestimento di mattoni faccia vista sottolinea la rigorosità compositiva dell’edificio, basata su un semplicissimo parallelepipedo “forato” dalle rientranze delle logge; l’articolazione del fronte principale costituisce l’unico segno concreto di un rapporto verso l’ambiente circostante, mentre sul retro le lisce pareti murarie sono alleggerite solamente dal profondo scavo operato in corrispondenza delle logge a tutta altezza degli alloggi duplex.